L’attenzione alla sostenibilità cresce in tutto il mondo, così ci addentriamo nella fiorente industria del vino biologico insieme a Nicola Arcedeckne-Butler, celebre Master of Wine di Private Cellar.
Potrebbe spiegare la differenza tra vino biologico, naturale e biodinamico?
La questione dell’agricoltura sostenibile è sempre più importante. Il vino biologico è prodotto senza l’uso di prodotti chimici - che può rivelarsi una pratica più rischiosa di coltivare la vite. La foglia verde Ecocert sull’etichetta del vino è simbolo del bio. I vini naturali sono fatti con il minimo intervento in vigna e in cantina, prodotti con uve coltivate organicamente senza aggiungere o sottrarre nulla al processo di vinificazione. La viticoltura biologica è chiamata “bio” in molte lingue ma la parola “bio” non significa biodinamica. Quest’ultima segue le pratiche del dottor Rudolf Steiner legate al calendario delle fasi lunari. Inoltre, i fertilizzanti sono naturali al 100%, basati su infusi di materiali vegetali e animali, la teoria è che reintroducendo un ritmo naturale e antico alla coltivazione della vite e alla vinificazione si ripristina l’equilibrio e l’intensità nel vino.
A cosa dobbiamo prestare attenzione quando ordiniamo questi vini in un ristorante?
La maggior parte dei ristoranti mette in evidenza i vini biologici nella loro lista dei vini, ma chiedete sempre al vostro sommelier quali sono i vini effettivamente biologici, naturali o biodinamici perché non tutti sono etichettati come tali. L’esempio più famoso di una cantina biodinamica certificata è il Domaine Leflaive di Puligny Montrachet, uno dei primi ad adottare questa filosofia. Nella Champagne, Louis Roederer coltiva il 50% delle sue tenute in modo biodinamico insieme alle sue vigne coltivate biologicamente. Il 2012 è stata la prima annata di Cristal Champagne ad essere stata prodotta con il 100% di uve coltivate in modo biodinamico.
Può descrivere cosa si intende per “vigneto sostenibile” in termini di coltivazione delle uve?
È importante notare che “organico” non equivale necessariamente a “sostenibile”. La sostenibilità fa un passo avanti per assicurare equilibrio e longevità dell’ecosistema del vigneto. Ci sono molti modi in cui l’industria può migliorare per alleggerire l’impronta di carbonio. Le pratiche includono la riduzione dell’uso dell’acqua e il riciclaggio di questa, l’impianto di colture di copertura, l’introduzione di energia rinnovabile, il compostaggio e l’utilizzo di bottiglie di vetro più leggere.
Quale regione vinicola d’Europa è all’avanguardia nella produzione di vini biologici di alta qualità?
È interessante notare che il clima in Austria è particolarmente adatto alla produzione di vini biologici. Posso consigliare vivamente i vini biologici di alta qualità prodotti con Grüner Veltliner e Zweigelt, da considerare come un’alternativa rispetto alle varietà “internazionali” che tendiamo a bere e verso cui propendiamo naturalmente.
Ci sono produttori di vino degni di nota che creano vino biologico di alta qualità?
Una meravigliosa tenuta chiamata Casa Emma in Toscana pratica la viticoltura con le oche, le quali si trasformano in controllori di qualità organica mangiando qualsiasi parassita e fertilizzando il terreno mentre scorrazzano. In questa tenuta si produce anche anche un favoloso vino biologico fermentato e maturato in un’anfora di argilla da 1.000 litri. L’unica nota dolente è che 1.000 litri non vanno molto lontano nel mondo! In Germania, Weingut von Buhl nel Pfalz produce dei Riesling classici d’eccellenza: i loro Grosses Gewächs, equivalente tedesco dei Grands Crus di Borgogna, sono particolarmente degni di essere scoperti.
Dove vede la prossima grande crescita in termini di produzione sostenibile del vino?
Spedizione e imballaggio devono essere i settori di punta. Basti pensare all’impronta di carbonio scaturita dalla spedizione di bottiglie di vino in giro per il mondo racchiuse in legno pesante. Il packaging è migliorato negli ultimi anni e ci sono alcune eccellenti alternative alle bottiglie di vetro che non permettono all’ossigeno di penetrare nel vino. Dobbiamo “normalizzare” l’imballaggio sostenibile: il bag-in-box potrebbe risultare poco elegante ma questa innovativa tecnologia riduce gli impatti climatici e permette di consumare un vino dal sapore superbo e di buona qualità.
Dovremmo conservare il vino biologico/naturale in modo diverso dal vino convenzionale?
Tutti i vini, biologici e non, traggono beneficio dall’essere conservati in un luogo fresco e buio a una temperatura costante, senza vibrazioni. A causa dei solfiti antiossidanti ridotti nei vini naturali, sarebbe ragionevole tenere d’occhio le date di consumo e l’evoluzione del vino in bottiglia.
Esplorate un mondo di vini diversi nelle cantine ben fornite dei Rocco Forte Hotels: durante il vostro soggiorno conoscerete i produttori tradizionali e le etichette biodinamiche e biologiche.
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