Mentre Lock & Co. presenta la sua collezione couture primavera/estate ispirata al tè delle cinque e lancia una nuova entusiasmante collaborazione con il Brown’s Hotel, ci siamo seduti con l'amministratore delegato Ben Dalrymple per una chiacchierata sulla lunga storia del negozio, la più antica cappelleria del mondo, e sui clienti famosi che ha vestito.
Cappelli da re
L’avventura della Lock & Co. inizia nel 1676, durante il regno di re Carlo II, esattamente dieci anni dopo il grande incendio che devastò Londra. Secondo Ben, questa tragedia "fu determinante nello sviluppo dell’area di Mayfair e St. James e nella sua ascesa a centro di produzione di abiti di pregio e di quartiere di ristoranti e hotel di alto livello".
Locks, come viene affettuosamente chiamato dai londinesi, si trasferì nella sede attuale nel 1759. I suoi proprietari ritenevano che posizionare la bottega sul lato più soleggiato della strada permettesse agli acquirenti di apprezzare meglio i colori e le trame dei tessuti.
La qualità dei loro cappelli e l’abilità con cui veniva realizzati attirò ben presto importanti personaggi locali e internazionali e il negozio può annoverare tra i suoi clienti celebrità come la Regina Elisabetta II, la Principessa Diana, Oscar Wilde, Charlie Chaplin e persino James Bond.
Dalrymple, Ben
"Siamo molto più di una cappelleria e diamo prestigio alla città, proprio come fa il Brown's"
Secoli di eleganza
Nel 1781, il capo del governo britannico Lord Grenville fu il primo di una lunga serie di personalità di spicco a far visita alla bottega. Nel 1800, l'ammiraglio Lord Nelson commissionò a Lock & Co. il suo iconico cappello bicorno che, ancora oggi, quasi duecento anni dopo, fa bella mostra di sé sulla testa della sua statua in cima alla Colonna di Nelson a Trafalgar Square. Nel corso dei secoli, molti altri nobili e leader politici si sono recati nel West End di Londra per farsi fare un copricapo su misura.
Nel 1908, Winston Churchill indossò un cilindro di seta realizzato da Lock & Co. al suo matrimonio a Westminster con Clementine Hozier. In seguito, tornò ripetutamente nella cappelleria londinese per acquistare diversi modelli Cambridge e Homburg. Essendo di statura piuttosto bassa (circa 1,70 m), questi cappelli lo facevano sembrare più alto. Il primo ministro britannico era anche un frequentatore del Brown’s Hotel, in cui amava fermarsi dopo il lavoro per sorseggiare un drink e per gustarsi uno dei suoi famosi sigari.
Al giorno d’oggi Locks ha clienti da tutto il mondo, che visitano il negozio per conoscerne la storia, per ammirare la sua collezione di cappelli e, soprattutto, per acquistare una vera icona della moda britannica.
I cappelli del Royal Ascot
All’inizio del diciannovesimo secolo, durante l’epoca Regency, Lock & Co. divenne un punto di riferimento per gli esponenti dell’alta società inglese, anche grazie all’influenza di Beau Brummell, famoso dandy, che qui acquistò due cappelli. Proprio come oggi, il Royal Ascot era un importante evento nel calendario sociale e Brummel, una sorta di ‘influencer’ ante litteram di Mayfair, introdusse un nuovo codice di abbigliamento, stabilendo che gli abiti da uomo dovessero essere perfettamente aderenti e su misura. Tra le altre cose, Beau suggeriva di lucidare gli stivali con lo champagne.
Ancora oggi, gli uomini che si recano al Royal Enclosure acquistano i loro cappelli a cilindro da Lock & Co., mentre le donne sfoggiano per Lady’s Day sfarzosi copricapi della loro collezione couture. Per assicurarsi che nessuno indossi lo stesso cappello ad un evento, il team di Lock & Co. tiene un registro in cui viene segnato quale modello viene indossato in ogni situazione.
Quest'anno i partecipanti al Royal Ascot possono combinare un soggiorno al Brown's Hotel con un'esperienza esclusiva di styling: la Lock & Co. ‘Get Ready for Ascot’, che include la consegna rapida del cappello scelto per l’occasione.
La tradizione continua
Oltre a parlarci dei loro clienti più famosi, Ben sottolinea come sia il Brown’s Hotel che Lock & Co. siano autentiche istituzioni londinesi che servono da secoli la città e i suoi abitanti: “Prese insieme, le nostre ditte sono in attività da più di cinquecentotrenta anni e hanno accumulato una grande esperienza e un prestigio unico. La fiducia che la gente ripone in noi è impareggiabile".
Essendo due delle aziende più antiche di Londra, sia il Brown's Hotel che Lock & Co. devono il loro successo alla dedizione dei propri dipendenti: “I nostri team sono la cosa più importante e possiedono conoscenze e abilità seconde a nessuno. Considero il mio ruolo, affidatomi dalla famiglia Lock, simile a quello di un custode. È con questo spirito che mi prendo cura di questo negozio meraviglioso e rinomato nel centro di Londra. È luogo storico e antico, ma continua a prosperare anche dopo secoli. Questo per me è una cosa speciale, insolita e immensamente gratificante. Siamo molto più di una cappelleria e diamo prestigio alla città, proprio come fa il Brown's".
La nuova collezione primavera/estate di Lock & Co. è ispirata a Caterina di Braganza, la regina consorte che popolarizzò in Gran Bretagna il tè. I pezzi, tutti realizzati a mano, includono il classico cappello a tesa larga Darjeeling, un delizioso modello rivisitato dell’Assam Saucer e l'appariscente Rose Bud Leather Percher, re-immaginato a forma di torta e perfetto per essere ammirato durante uno speciale tè delle cinque al Brown's Hotel.
Visita il Brown’s Hotel per l’evento esclusivo Lock & Co. Afternoon Tea in The Drawing Room. I cappelli vistosi sono ben accetti!
You may also like
Poeti e haggis: perché ogni gennaio rendiamo omaggio a Robert Burns
Per coloro che hanno origini scozzesi o che nutrono un’ammirazione per la sua storia, il 25 gennaio è una data imperdibile per celebrare il compleanno del famoso poeta scozzese Robert Burns. Continua a leggere per scoprire perché il Bardo di Scozia è così amato.
L'influenza italiana: come il Rinascimento ha plasmato il panorama londinese
Il Rinascimento italiano non ha trasformato solo l’Italia, ma ha lasciato la sua impronta artistica anche a Londra. Persino la regina Elisabetta I, che regnò su Inghilterra e Irlanda durante questo glorioso periodo, ne fu affascinata, definendosi demi Italienne, ovvero “mezza italiana”. Ancora oggi, in alcune zone della capitale, è possibile percepire l’influenza artistica, intellettuale e architettonica dell’Italia rinascimentale.
La Dolce Vita, a Monaco
Con i suoi vivaci festival, gallerie e musei di fama mondiale e una scena gastronomica in piena espansione, Monaco è una delle città culturalmente più ricche della Germania. Spesso definita come “la città più a nord d’Italia”, la capitale bavarese è in grado di abbracciare lo stile di vita mediterraneo non appena il sole fa capolino; mostra grande ammirazione per l’arte e l’architettura italiane e vanta un amore incondizionato per la sua cucina, tutto l’anno.