Sotto la neve, pane: così recita un antico detto popolare contadino.
La terra, protetta tutto l’inverno, con il primo caldo si risveglia rigogliosa.
La primavera in Belgio si annuncia con meravigliosi asparagi (a Malines, tra i più buoni) e questo straordinario, poco conosciuto germoglio chiamato jet d’houblon (“Germogli” di luppolo).
Tenetevi forti: si tratta della più costosa verdura al mondo.
Dal rizoma (il bulbo della radice) si espandono dei boccioli sotterranei che hanno una forma che ricorda vagamente i germogli di soia. Sono lunghi circa 20 centimetri, ma la parte commestibile non misura più di 5-6 centimetri. Da ogni pianta non si ricavano più di 25 grammi. La raccolta è meticolosa, fastidiosa e rude: bisogna stare inginocchiati sulla terra fredda e umida. Sono solo 9 i temerari raccoglitori in tutta la nazione; tutti gli altri li zappano per dare forza alla pianta senza coglierli. La stagione dura un solo piccolo mese.
Sono rari ed effimeri, esigenti e sensibili, fragili. Si conservano solo un giorno. Snob come Coco Chanel, non sopportano il sole. Si comprano all’asta.
“Germogli” di luppolo, uova “poché” e zabaione alla birra trappista
Ingredienti:
4 uova bio
2 rossi d’uovo bio
250 ml. di birra trappista chiara
400 gr. di germogli di luppolo
foglie di menta
foglie di cerfoglio
40 gr. di burro
20 gr. di olio extravergine di oliva
sale e pepe
1) In una padella mettete i germogli, il burro e un bicchiere di acqua, coprite con carta da forno e cuocete a fuoco dolce per 3-4 minuti.
2) Lasciate evaporare la metà della birra in una piccola casseruola, lasciate raffreddare; poi, unite i rossi d’uovo e montate il tutto con una frusta a bagnomaria, unite l’olio e le erbe tritate. Mantenete al caldo.
3) Cuocete le uova “in camicia” come al solito.
4) Scolate bene i germogli, adagiateli nel piatto, metteteci l’uovo sopra e finite con la salsa di birra.
5) Luppolo in tutto il percorso, ci inebria!