“Diventa sempre più difficile raccogliere le opere di Klimt da quando i musei sono sempre più restii a prestare i loro capolavori”, spiega Franz Smola, curatore del Museo Belvedere di Vienna. “Chissà se e quando ci sarà un’altra retrospettiva di Klimt a Roma?”.
Il Museo di Roma vi aspetta con Klimt. La Secessione e l’Italia, una delle mostre più attese dell’anno ospitata fino a domenica 27 marzo 2022 a Palazzo Braschi, a sud di Piazza Navona. Entrate al suo interno per avere l’opportunità di vedere le opere di Klimt, tra cui il dipinto a olio del 1917 Ritratto di Signora, trafugato dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato nel 2020 grazie al ritrovamento dei giardinieri in un vano esterno della galleria. Per voi, una guida alla mostra, per aiutarvi a ottenere il massimo dalla vostra visita.
Chi era Gustav Klimt?
Gustav Klimt nacque nel 1862 a Baumgarten, a ovest di Vienna, da una povera famiglia di orafi. Klimt divenne un maestro del Simbolismo, noto per dipingere la bellezza femminile, l’erotismo e il potere di seduzione. Fu una figura centrale del movimento dell’Art Nouveau di Vienna e oggi è considerato come uno degli artisti più radicali del Ventesimo secolo.
La sua opera più famosa, Il bacio (1907-08), è un dipinto a olio con foglia d’oro, argento e platino raffigurante l’abbraccio di due amanti. La sua iconica immagine viene usata per adornare qualsiasi oggetto, dalle tazze da caffè ai portachiavi, senza contare che i visitatori di tutto il mondo accorrono al Belvedere di Vienna per ammirarlo in tutta la sua bellezza. Molti esperti credono sia il ritratto dell’artista con la sua compagna, la stilista austriaca Emilie Louise Flöge.
Il bacio rappresenta l’apice della cosiddetta fase d’oro di Klimt, un periodo di dieci anni all’inizio del Novecento in cui lui raggiunse il massimo successo. La prima opera di questo periodo è considerata Pallade Atena, raffigurante la dea greca in un’armatura a scaglie dorate. Un altro pezzo molto noto di questo periodo è Giuditta I, rappresentata su di un elaborato sfondo d’oro. Questa opera raffigura la figura biblica di Giuditta dopo aver ucciso l’invasore Oloferne.
Ritratto di Signora
Ritratto di Signora raffigura una donna su uno sfondo di muschio, che guarda sensualmente di lato. Si crede che rappresenti l’amante di Klimt ed è uno dei suoi molti ritratti di muse e amanti.
Il mecenate italiano Giuseppe Ricci Oddi comprò il dipinto nel 1925. Dieci mesi prima che il dipinto fosse rubato, gli esperti scoprirono che Klimt aveva dipinto sopra un lavoro precedente.
Il pezzo è attualmente di proprietà della Ricci Oddi, una galleria d’arte moderna di Piacenza nel nord Italia, anche se è stato prestato al Museo di Roma per la mostra attualmente in corso. Questo è conosciuto come il “dipinto rubato più famoso del mondo”.
Altri punti salienti della mostra
La mostra propone oltre 200 opere tra dipinti, disegni, sculture, manifesti d’epoca e bozze di donne ancora in lavorazione come La sposa - una sposa persa in un sogno sensuale - che Klimt creò nei mesi precedenti la sua morte nel 1918. Si possono anche vedere gli schizzi preparatori che Klimt fece per quest’opera, così come un disegno che ritrae sua madre, Anna Klimt.
La mostra approfondisce anche l’influenza che l’Italia ha avuto sull’arte di Klimt, attraverso cartoline inviate da Venezia e Padova, tra le altre regioni del paese, in cui descrive gli splendidi mosaici bizantini che ha visto a Ravenna e i magnifici paesaggi italiani da lui ammirati.
“Il nostro obiettivo era quello di creare una mostra fatta apposta per questo luogo e questo tempo, concentrandosi sul rapporto di Klimt con l’Italia”, spiega il curatore Franz Smola.
Le altre mostre da tenere d’occhio sono:
A pochi passi dall’hotel, alla Gagosian Art Gallery, i visitatori possono ammirare la mostra “Future Present” dell’artista Sterling Ruby. In mostra una selezione di sculture, ceramiche, dipinti, disegni, collage, video e tessuti, attraverso cui l’artista riflette sul tema dell’inquinamento e sull’inevitabile corsa verso il collasso ecologico. Inoltre, una speciale installazione di Ruby è visibile alla Galleria Doria Pamphilj di Via del Corso, dal 20 novembre al 9 dicembre.
FUTURE PRESENT - Fino al 5 febbraio 2022
Dal centro della città, gli ospiti possono passeggiare verso il Lungotevere per raggiungere la Fondazione MAXXI progettata da Zaha Hadid, che apre le sue porte ad “Amazônia”, una mostra del fotografo di fama internazionale Sebastião Salgado, curata da sua moglie Lélia Wanick Salgado. Più di 200 foto raccontano un viaggio visivo in uno degli angoli più affascinanti del pianeta, l’Amazzonia, ripresa attraverso gli occhi del fotografo brasiliano. Le fotografie sono accompagnate da una colonna sonora di fondo creata da Jean-Michel Jarre, per una rappresentazione che intende testimoniare gli effetti del cambiamento climatico sul paesaggio attraverso i volti degli indigeni che abitano questi luoghi incredibili.
SEBASTIÃO SALGADO AMAZÔNIA - Fino al 13 febbraio 2022
Cogliete l’occasione di vedere il famoso dipinto perduto di Klimt al Museo di Roma, situato a soli 15 minuti di taxi dall’Hotel de la Ville.
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