Nando Papa, sommelier al Verdura Resort, ben conosce il potere seducente, sensoriale e seduttivo del vino. In questa chiacchierata, ci svela i suoi segreti per abbinare vino e amore, e quale, secondo lui, sia quello perfetto per chiedere a qualcuno di sposarvi.
Puoi consigliare un vino o un cocktail da abbinare ad ogni portata di una cena romantica?
Senza dubbio, lo champagne è il modo più elegante per iniziare una cena romantica. Per il secondo, soprattutto se di carne, io abbinerei un ottimo Barolo, un cru del paesino di La Morra, nelle affascinanti Langhe piemontesi. Per accompagnare il dessert, il cuore mi porta a consigliare una bottiglia di Malvasia dei magnifici vigneti dell’isola di Salina. Per me i suoi aromi mediterranei sono irresistibili.
Come selezioni i vini o i cocktail da abbinare ai diversi sapori?
Cerco sempre di raccogliere quante più informazioni possibili per creare un abbinamento “su misura” per i miei ospiti. Osservo le persone e i loro atteggiamenti e cerco di approcciarle con consapevolezza e con un sorriso. Quindi chiedo informazioni sulle loro origini, dove vivono e inizio una conversazione per capire le loro preferenze. Il resto segue in modo naturale, è il mio lavoro.
Quali qualità deve avere un buon vino o cocktail romantico?
Il gusto di un vino non è mai oggettivo e non è romantico in sé, dipende da una miscela di fattori emotivi e gustativi molto personali. Qualsiasi buon vino bevuto nel posto giusto e con persone che ci fanno stare bene può essere romantico.
Ci sono vini della zona in cui sei cresciuto che sono noti per essere particolarmente romantici? Perché?
Due uve della mia terra, Pallagrello nero e Casavecchia, sono oggi molto apprezzate grazie al lavoro di due persone straordinarie. Questi cultivar erano originariamente coltivati nella Reggia di Caserta, durante il regno di Ferdinando IV di Borbone. Giuseppe Mancini, un vero monumento dell’industria vinicola italiana, aveva bei ricordi di quando acquistava questo vino con suo nonno. Quando è diventato produttore, ha clonato le uve e ora, grazie a lui, sono famose in tutta Italia. Sono rimasto molto colpito da questa storia d’amore e dedizione per un vino.
Come riesci a bilanciare i sapori del vino con quelli di un piatto per renderlo ancora più memorabile?
Cerco di utilizzare vini piacevoli ed equilibrati, non invadenti, caratterizzati da aromi che si accompagnano bene con il piatto. Il vino deve “sposarsi” con il cibo e lasciare un ricordo, quasi un sentimento, in chi lo beve.
C’è un drink in particolare che hai condiviso con una persona cara che ha lasciato un'impressione duratura nella tua memoria?
Il vino è emozione e suggestione, la giusta compagnia fa sempre la differenza. Ricordo una notte in cui ero con la mia dolce metà, Rossella. Partecipammo ad una degustazione di Chateau D'Yquem del 1903. È il vino da dessert più famoso al mondo, un vero mito, un miracolo della natura.
Già al primo sorso mi sono sentito come trasportato in un'altra epoca. Bere un vino di centodieci anni, prodotto da persone del secolo precedente, era come bere la storia. Eravamo nel ristorante tre stelle Michelin più giovane d'Europa, a Venezia, e stavo per chiederle di sposarmi.
Se state pensando di chiedere alla vostra persona speciale di sposarvi, fatelo in una proprietà Rocco Forte Hotels. Dal Verdura Resort in Sicilia al Balmoral in Scozia, non troverete posti più romantici per farlo.
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