Simone di Serio
Rinomato per le sue esclusive miscele, il Julep Herbal & Vermouth Bar ti porta indietro nel tempo. Sorseggia cocktail su misura in un ambiente sontuoso ascoltando musica dal vivo, la combinazione perfetta per un’esperienza da veri intenditori.
La carta dei drink del Julep è creativa, di carattere e divertente come ci aspetteremmo dall’inimitabile winter bar dell’Hotel de la Ville. Il nome del menu, Scoundrels, Swing, and Cockney, con un tocco di malizia rende omaggio all’East End londinese del 19° secolo, dove lo slang in rima si è diffuso fra la classe operaia.
Ci siamo presi un cocktail con il Bar Manager Simone di Serio per avere il suo punto di vista da esperto sul ‘Cockney’, il drink sulla bocca di tutti...
Lo slang Cockney è un’ispirazione intrigante per il nuovo drink del Julep. Ci puoi raccontare perchè il tuo team ha selezionato questo divertente tema?
"Abbiamo scelto questo tema per giocare con gli ospiti, creando un ambiente ispirato alla Londra del diciannovesimo secolo. Il Cockney è un dialetto della lingua inglese, parlato principalmente a Londra e dintorni, in particolare dai londinesi con radici nella classe operaia e medio-bassa.
Questo dialetto era usato anche da “scoundrels” furfanti, che parlavano in rima per non farsi capire nelle loro conversazioni.
Da qui prendiamo ispirazione per i nomi dei cocktail, per esempio, Sky Rocket (in rima Cockney con pocket), China Plate (in rima con Mate) e Vera Lynn (in rima con Gin)."
In che modo generi musicali differenti completano l’esperienza dell’aperitivo al Julep e creano l’atmosfera perfetta per una serata travolgente?
"Sono un amante della buona musica, credo che la giusta atmosfera possa aiutare l’ospite a vivere un’esperienza indimenticabile. La musica dal vivo, dal jazz al pianoforte, è molto apprezzata dalle persone e si sentono coinvolte a vivere a pieno l’essenza della serata."
Come può lo storytelling ispirare drink caratteristici per intrattenere e deliziare gli ospiti?
"Lo storytelling coinvolge l’ospite: avere una storia da raccontare è sempre un buon modo per renderli partecipi ed avvicinarli al nostro lavoro. Per esempio, il Grand Tour con la via delle spezie e ricette con influenza dal Mediterraneo era un filone vincente per avere tanto materiale su cui lavorare. Usavamo un menù sensoriale per fare scegliere i cocktail agli ospiti ed era molto divertente."
In che modo la personalità o la storia di un ospite ti ispira a creare un cocktail personalizzato?
"Credo che l’esperienza sia fondamentale per essere creativi, possiamo prendere ispirazione da tutto, per poi raccontarlo in un cocktail. Può essere un viaggio, un lavoro all’estero che ci ha segnati particolarmente, un dessert di quando eri bambino di cui conservi ancora oggi il ricordo."
Il tuo lavoro è incredibilmente creativo. Cosa ami di più?
"Adoro essere dietro al bancone di un American cocktail bar, il rumore degli shakers, la sala piena di persone che si divertono anche se non tutti si conoscono, personalizzare un cocktail su misura per le persone che si siedono davanti a noi, un signore che ti dice che sta bevendo il miglior martini della sua vita (quando probabilmente lo dice ogni volta a tutti i bartenders) l’atmosfera che si crea in un bar affollato di persone."
Dove trai ispirazione per esplorare ed innovare nella mixology?
"Il mondo del bere è in continua evoluzione e questo è molto stimolante. La stagionalità è importante da rispettare, come la lavorazione delle materie prime. Ci sono moltissime tecniche interessanti con cui ci piace sperimentare come la milk clarification, Cryo Concentration, la cottura di liquori in sous vide e molto altro."
A vibrant, modern-day icon atop the Spanish Steps.
Numero di telefono*
Indirizzo
Via Sistina 69
00187, Rome
Rome
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